L’Impatto dell’AI nel mondo del lavoro
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1 Dicembre 2024
L'impatto dell'AI sul lavoro e sulla società
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Che fine faremo?
Questa è la grande domanda che tutti ci poniamo.
Che fine faremo noi umani con l'avvento della robotica e dell'intelligenza artificiale?
I nostri posti di lavoro saranno completamente spazzati via?
Saremo sostituiti sia come lavoratori che come persone?
Il mondo descritto in "Io, Robot" diventerà la nostra realtà?
Viviamo in un momento storico davvero strano, caratterizzato da un'enorme confusione. Nessuno sembra avere le idee chiare, e le opinioni sono discordanti: c'è chi sostiene che l'intelligenza artificiale rappresenti il futuro e chi invece lo nega categoricamente.
In questo contesto di incertezza, il vertice G7 di quest'anno, tenutosi nel suggestivo resort di Borgo Egnazia, in Puglia, ha contribuito a segnare una svolta nella discussione globale sull'etica dell'intelligenza artificiale (AI).
Proseguendo il lavoro iniziato al summit di Hiroshima dell'anno scorso, dove fu introdotto un codice etico volontario per le aziende e le istituzioni pubbliche che utilizzano l'AI, l'incontro ha visto l’inconsueta partecipazione di Papa Francesco. Il pontefice ha più volte sottolineato l'urgenza di stabilire chiari limiti etici per una tecnologia che, senza controllo, rischia di alimentare la disinformazione e di porre sfide inedite sulla privacy e sull'identità digitale.
Esplorazione e Comprensione
È giunto il momento di fare chiarezza. Per cercare di avere una visione più nitida, vi invito a intraprendere con me un percorso di esplorazione. Faremo un viaggio nella storia dell'uomo e della tecnologia, per comprendere come siamo arrivati a questo punto e cosa possiamo imparare dal passato per prepararci al futuro. Analizzeremo il funzionamento della tecnologia, il suo impatto sulla società e la psicologia delle persone di fronte a questi cambiamenti.
Le storie come mezzo di connessione e comprensione
Cominciamo dalle persone. Le persone amano le storie, partiamo da questo presupposto. Non sono un esperto di comunicazione, tuttavia mi rendo conto che, negli ultimi anni, le storie fanno davvero una grande differenza. Sono fondamentali. Immagina di essere un essere umano primitivo, impegnato nelle tue attività quotidiane. Stai raccogliendo bacche, osservando il cielo e ascoltando i suoni della natura, quando improvvisamente ti trovi di fronte a una tigre dai denti a sciabola. La prima cosa che devi fare è reagire rapidamente per sopravvivere. In una frazione di secondo, devi decidere se scappare, nasconderti o combattere.
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Poniamo che tu riesca a scappare e ritorni alla tua tribù. La tua esperienza diventa una storia che racconti agli altri. Questa storia non solo trasmette informazioni cruciali per la sopravvivenza, ma crea anche un legame emotivo con gli altri membri della tribù. Essi possono provare empatia per la tua paura, gioia per il tuo ritorno sano e salvo, o addirittura imparare una nuova strategia di difesa. Le storie come questa costruiscono la memoria collettiva della tribù e permettono la trasmissione della conoscenza da generazione in generazione.
Inizialmente tramandate oralmente, queste storie hanno poi trovato una forma duratura con l'avvento della scrittura. Possiamo quindi affermare che le storie aiutano a memorizzare meglio.
Oggi, nel mondo della comunicazione e del marketing, le narrazioni sono ancora più importanti. I brand possono utilizzarle per creare un legame emozionale con il loro pubblico. Una storia ben raccontata può far sentire il consumatore parte di qualcosa di più grande, può ispirare fiducia e lealtà, e può differenziare un prodotto o un servizio in un mercato saturo.
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Pensiamo, ad esempio, a come i grandi marchi utilizzano le narrazioni nelle loro campagne pubblicitarie. Tesla non vende solo automobili; vende una visione del mondo, un'idea di sostenibilità e innovazione. Ogni annuncio, ogni presentazione di prodotto è costruita attorno a una narrazione che coinvolge il pubblico a un livello profondo. Allo stesso modo, Nike non vende solo abbigliamento sportivo; vende il sogno di superare i propri limiti, di diventare migliori.
Le storie hanno anche il potere di trasformare la nostra percezione della realtà. Ci aiutano a dare un senso al mondo che ci circonda, a comprendere le nostre esperienze e a connetterci con gli altri. Raccontare una storia significa condividere una parte di sé, e in questo atto di condivisione si costruiscono relazioni e comunità.
In definitiva, le storie sono uno strumento potente per navigare nell'incertezza dell'era dell'intelligenza artificiale. Attraverso le storie, possiamo esplorare le nostre paure e le nostre speranze, immaginare futuri alternativi e trovare un senso di appartenenza in un mondo in rapido cambiamento.
Il Cambiamento Tecnologico e le Paure Associate
La tecnologia ha sempre portato cambiamenti radicali e, inizialmente, è stata vista con sospetto. Pensa ai libri: una volta venivano vietati perché si temeva potessero isolare le persone e allontanarle dalla vita sociale. Considera il movimento luddista in Inghilterra, in cui i lavoratori distruggevano le macchine tessili per paura di perdere il lavoro. Ogni grande cambiamento ha sempre suscitato timori. Galileo Galilei fu processato e condannato per aver proposto una visione del mondo diversa. La paura è una costante di fronte al nuovo.
Guardando alla storia, possiamo vedere come vivevamo prima dell'avvento della tecnologia moderna. Nel 1800, tre bambini su dieci morivano nel primo anno di vita. Non c'era tecnologia avanzata, la povertà era diffusa, la fame comune e il freddo invernale spietato. La vita era dura e limitata. Ma poi arrivò la prima rivoluzione industriale, con l'introduzione della ferrovia che rivoluzionò i trasporti e il commercio, connettendo luoghi lontani e facilitando lo scambio di beni e idee.
Successivamente, l'avvento dell'elettricità trasformò radicalmente il mondo. La seconda rivoluzione industriale portò l'elettricità nelle case, consentendo lo sviluppo di nuove tecnologie come gli elettrodomestici, che resero la vita quotidiana più comoda e meno faticosa. L'illuminazione elettrica prolungò le ore di attività produttiva e migliorò la qualità della vita notturna.
Con il passare del tempo, le innovazioni tecnologiche continuarono a migliorare la nostra vita. La medicina avanzò, riducendo drasticamente la mortalità infantile e aumentando l'aspettativa di vita. Le comunicazioni si svilupparono, collegando le persone attraverso continenti e culture diverse, rendendo il mondo più piccolo e accessibile.
Oggi ci troviamo alle soglie di un nuovo cambiamento epocale con l'intelligenza artificiale. Le stesse paure e incertezze che accompagnarono le rivoluzioni passate si ripresentano. Ma se guardiamo al passato, vediamo che ogni progresso tecnologico ha portato con sé benefici inimmaginabili. La sfida è affrontare queste paure con consapevolezza e preparazione, sfruttando le opportunità che l'intelligenza artificiale può offrire, senza perdere di vista l'importanza dell'elemento umano nella nostra società.
La storia ci insegna che l'evoluzione tecnologica è inevitabile e, nonostante le resistenze iniziali, porta spesso a un miglioramento generale delle condizioni di vita. È fondamentale, quindi, guardare al futuro con ottimismo, pronti a innovare e ad adattarci, mantenendo al contempo la nostra umanità e i valori fondamentali che ci guidano.
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Ci sarà bisogno di ripensare le reti di sicurezza sociale, come il Reddito Universale di Base (Universal Basic Income), che è un sistema in cui tutti i cittadini ricevono un importo fisso e regolare di denaro senza condizioni. Questo è diverso dal Reddito di Cittadinanza, che è stata una misura di sostegno al reddito destinata solo a chi si trova sotto una certa soglia di reddito ed in possesso di specifici requisiti, come l'obbligo di cercare lavoro o partecipare a programmi di formazione. Il Reddito Universale di Base può supportare le persone durante la transizione verso un'economia sempre più automatizzata e tecnologicamente avanzata, offrendo una sicurezza economica incondizionata. La tecnologia ha sempre portato nuove opportunità, ma anche grandi sfide. Dobbiamo essere preparati ad affrontare questi cambiamenti, a conoscere e usare le nuove tecnologie, a ripensare il nostro approccio al lavoro.
La sfida è enorme, ma è anche un'opportunità unica. Dobbiamo affrontarla con umiltà, formazione e informazione, per cogliere il meglio e bilanciare il peggio. Non possiamo avere paura del cambiamento, perché la paura non ferma mai il cambiamento. Dobbiamo essere pronti ad adattarci e a sfruttare le nuove opportunità che l'intelligenza artificiale ci offre.
Verso un Futuro Sostenibile
La quarta rivoluzione industriale con l'intelligenza artificiale ci pone davanti a una trasformazione epocale. La politica avrà un ruolo cruciale in questo processo. Ma sarà in grado di definire normative e politiche che favoriscano un'adozione responsabile della tecnologia? Riuscirà a proteggere i diritti dei lavoratori e a garantire che i benefici dell'automazione siano equamente distribuiti? Riuscirà a tenere il passo con l'evoluzione rapidissima dell'IA?
Guardando alla storia, vediamo che l'evoluzione tecnologica ha sempre comportato sia vantaggi che sfide. È essenziale che affrontiamo questa nuova era con una mentalità aperta, pronti a imparare e ad adattarci. Solo così potremo garantire un futuro in cui l'umanità possa prosperare accanto alle macchine intelligenti, sfruttando le opportunità offerte e mitigando i rischi associati. La chiave sarà l'equilibrio tra innovazione tecnologica e valori umani, costruendo una società in cui nessuno venga lasciato indietro.